La dolcezza e la fragilità di un Bambino ci invitano sempre a riflettere, a rifiutare il male e a
orientare le nostre scelte verso l’amore. Se l’umanità avesse accolto il messaggio di questo Dio-
Bambino le sue strade non sarebbero infestate da guerre e conflitti né saremmo testimoni di un
mondo straziato da un’inaccettabile disuguaglianza tra ricchezza e povertà.
Se riuscissimo, anche solo per un momento, ad immaginare un Bambino che piange e grida, che è
vittima della guerra o della violenza, che è costretto a sopravvivere senza cibo o acqua…beh, quel
Bambino ci direbbe sicuramente di unire le forze per passare dalla disumanità all’umanità, senza
ulteriori indugi.
Il Dio-Bambino riflette in ogni individuo la Sua immagine divina, sottolineando che nessuna vita è
insignificante, che ognuno merita di essere rispettato e tutelato nella sua dignità, che ogni vita è
sacra, un autentico miracolo di Dio da accogliere e difendere, dal concepimento fino al suo naturale
termine.
Contemplare Dio che nasce tra noi ci offre la consapevolezza della Sua vicinanza. Non è né un diotalismano
né una figura astratta e lontana, ma è l’Emmanuele, il Dio con noi, che ci accompagna
ogni giorno della nostra esistenza, che non si allontana mai, che non impone la Sua presenza e che,
se siamo disposti ad accoglierlo, ci offre l’opportunità di sperimentare la Sua infinita Bellezza e di
manifestarci, pienamente, quali santuari viventi del Suo Amore.
Non è semplicemente un Dio vicino ma è anche un Dio che salva dal peccato, dalla fragilità, dalle
ristrettezze del nostro egoismo e dalla morte stessa. La Sua salvezza ci offre la possibilità di
superare la transitorietà di questa vita aprendoci all’orizzonte dell’eternità. Dio si fa Bambino per
chiamarci al Paradiso, per donarci la possibilità di rinascere alla vita divina, qui, ora e per l’eternità,
per colmarci di gioia e di pace eterna, per essere testimoni del trionfo dell’Amore.
Il sogno di Dio per ciascuno di noi si realizza insieme ed il Suo messaggio di speranza diventa
concreto solo se lo facciamo nostro: chi dona la propria vita per amore, giorno dopo giorno,
contribuisce a rendere visibile il Regno di Dio.
E nel Regno di Dio siamo invitati ad entrare come Bambini: “Se non vi convertirete e non
diventerete come i Bambini, non entrerete nel Regno dei cieli” (Mt 18,3).
La tenerezza di un Bambino è la chiave per accedere al cuore di Dio e deve diventare il filo
conduttore delle nostre vite, un valore da preservare nel tempo.
Un Bambino crede in ciò che molti adulti considerano impossibile…crede che l’Amore può
trasformare il mondo, che la Pace è un traguardo raggiungibile e che la povertà si può superare. Un
Bambino ha la facoltà di pensare con gli occhi di Dio e, già solo per questo, la parola “Bambino”
meriterebbe di essere sempre scritta con la maiuscola.
Il Dio-Bambino nasce per noi, offrendo l’opportunità di un Natale che possa rappresentare l’alba di
un nuovo giorno.
Perché rimanere nelle tenebre? Perché non lasciarci guidare dalla tenerezza di un Bambino?
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