RIFLESSIONI SU ALCUNE DINAMICHE PSICOLOGICHE DI QUESTO MOMENTO STORICO

0 0
Read Time:4 Minute, 21 Second

Risolvere i problemi politici in una società completamente annichilita e asservita ad una volontà

egemone, che tratta gli individui come “bestie”, dovrebbe veramente indignarci. La violenza

verbale e non verbale, che condiziona e impaurisce, sta compiendo da sola metà dell’opera.

Le mascherine, ad esempio, e il distanziamento operato, sono molto discutibili, essi non hanno

avuto lo scopo di difendere quanto di impaurire…separare…isolare. L’assenza poi quasi totale ai

giorni nostri di fede religiosa, identità e speranza contrapposte invece alla sola cieca fiducia nella

scienza, hanno fatto precipitare tutto in un abisso. “L’uccisione di Dio: sembra che l’esistenza non

abbia alcun senso, tutto sia invano (NITZSCHE il nichilismo Europeo1887), così questo grande

autore anticipava con lungimiranza i prodromi di quanto stiamo vivendo.

Durante questa breve disamina si prendono in considerazione alcuni importanti aspetti che ci

riguardano molto da vicino in questo contesto storico, per comprendere e meglio chiarire molti

accadimenti, prenderemo in esame due dinamiche psicologiche che ci affliggono molto da vicino:

le paure e l’isolamento.

Esistono vari tipi di paura, ma ne prendiamo qui in esame due

a)

La paura che blocca, immobilizza, impedisce il discernimento e il senso critico, perché

imposta in modo autoritario a cui si obbedisce e ci si affida ciecamente come si fa con un

“genitore buono” che ti guida…verso la “salvezza”, ma non è questo il caso……

La paura così sollecitata da un autoritarismo (dittatura) e non da autorevolezza

(democrazia) non solo nella prima crea immaturità, bisogno e dipendenza assenza di

responsabilizzazione, nel secondo aspetto quella dell’autorevolezza invece educa

l’individuo alla responsabilità perché possa scegliere con maturità e consapevolezza la

propria direzione.

b)

La paura invece che allerta la nostra attenzione, senso critico, vigilanza, ci spinge a non

accettare supinamente quanto viene propinato, bensì stimola curiosità, si pone dubbi e

ricerca la verità, in quanto il dubbio spinge a cercare (Socrate…so di non sapere) … per

consolidare questa dinamica di paura, la mascherina ha una importanza fondamentale per

ottenere sudditanza e dipendenza psichica: ubbidire ciecamente, senza riflettere (per

paura),confidare solo nella scienza dimenticando che essa procede empiricamente

attraverso sperimentazioni continue, il timore di esprimere pensiero “altro”, imposto da un

bavaglio (mascherina) non consente il pensiero divergente di emergere allo stato

coscienziale……emerge qui la necessità di stabilire l’identità di un nemico… appunto colui

che diverge è “pecora nera”, il cattivo il colpevole colui che è causa e origine di tutti i mali.

Ecco, così si è dato vita al fenomeno del “capro espiatorio”, distraendo la massa dalla fonte

reale dei problemi, quale miglior modo per far tollerare la frustrazione di una

manipolazione e condizionamento avendo indicato un colpevole appunto: il capro

espiatorio. Questo fenomeno si manifesta con una dinamica; di conversione, spostamento

proiezione e il gioco è fatto. Abbiamo i colpevoli del male e ciò per distrarre tutti dal

guardare nella direzione giusta!!! Il fenomeno di condizionamento operante studiato da

Pavlov, Skinner Thorndike, ci spiega abbondantemente con una serie numerosa di

esperimenti la dinamica del condizionamento (Università di Palo Alto California) che

sarebbe utile conoscere….

Passiamo ora brevemente a trattare al concetto di distanziamento e isolamento e le sue

conseguenze.

Questa imposizione sociale subdola tendenziosa e sottovalutata …ha creato (e si vedono ora le

conseguenze) un incremento di disturbi comportamentali psicologici se non psichiatrici anche nei

bambini.

Un interessante esperimento scientifico di Harlow (sempre scuola di Palo Alto), ci spiega come

l’isolamento anche detto “deprivazione sensoriale” possa condurre fino alla morte già nei primi

anni di vita nei cuccioli di scimpanzé. La privazione del contatto, dello scambio, della relazione

umana non può essere mai la cura di nulla…. Anche nel peggiore dei casi il paziente ha diritto al

contatto umano e alla relazione, essa allenta la tensione attraverso la condivisione ed è già in sé

una cura naturale. È interessante osservare come già nel passato molte torture a cui venivano

sottoposti esseri umani, ad esempio, in Cina (Mao) e Germania (Nazista) ci può far comprendere

come l’isolamento e la deprivazione sensoriale, diritti inalienabili di libertà e di pensiero

conducano ad uno stato di umiliante nichilismo, assenza assoluta di reazione/ ribellione a quanto

imposto. La privazione poi della dignità umana, della sicurezza sociale, della libertà di azione e di

pensiero fanno il resto…… Tra i numerosi studiosi di questo importante e devastante fenomeno

sociale, spicca un personaggio molto importante e autore di una terapia così detta “Esistenziale”:

Victor Frankl(psicologo sopravvissuto ai campi di concentramento). L’esistenzialismo, di cui egli ci

parla, c’è lo descrive quale forza motrice e risposta importante per la sopravvivenza dell’uomo è

base di una forza di volontà che spinge l’uomo stesso a proseguire la vita……in uno stato di

necessità, di compensazione, con progetti e motivazioni a vivere, desiderio di proseguire il

cammino, con la speranza di cambiamento. Se priviamo ciascuno di queste necessità per un

motivo o per un altro, noi entriamo in possesso di masse umane gestite da un solo “lupo” come

guardiano.

Questo discettare su argomenti così delicati e dolorosi, pur sorvolando molte altre spiegazioni

scientifiche vuole solo essere uno sprone/spunto a riflettere al fine di ri-ordinare idee azioni…e

aumentare dubbi… così funziona la ricerca della verità da sempre.

Avatar for Redazione

About Post Author

Redazione

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %