“Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene.
Siamo contatto con Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso”.
Così all’ANSA Alberto Piperno padre di Alessia la ragazza romana fermata a Teheran. “Dopo la telefonata dal carcere di ieri da parte di Alessia non abbiamo più avuto altre notizie, non l’abbiamo più sentita”, aggiunge. In uno degli ultimi post sulla sua pagina Instagram, scritto proprio dall’Iran, Alessia Piperno faceva un lungo ragionamento sulla situazione nel Paese spiegando che la “decisione più saggia” sarebbe quella di lasciare il Paese ma – scrive – “non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai”. “E non lo faccio per sfidare la sorte – continua – ma perché anche io ora sono parte di tutto questo”.
Successivamente, cinque giorni fa nel giorno del suo trentesimo compleanno, annunciava di aver deciso di andare in Pakistan con il sogno di ricostruire un villaggio.
“In questo momento non possiamo parlare, ci dispiace, è un momento delicato”. Sono queste le parole di uno dei dipendenti della libreria della famiglia di Alessia Piperno, la ragazza romana che -secondo la denuncia del padre Alberto – è stata arrestata a Teheran nel giorno del suo compleanno. Nella libreria di famiglia, nel quartiere Tuscolano a Roma, si respira preoccupazione: è aperta come ogni giorno ma all’interno i titolari preferiscono non parlare con i giornalisti così come consigliato loro. All’interno del negozio c’è solo la mamma della ragazza.
(ANSA)