La conoscenza di sé è amore

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Non fare finta di amare gli altri come te stesso. Fino a che non hai realizzato che sono uno con te, non puoi amarli.

Non fare finta di essere quello che non sei, non rifiutare di essere quello che sei. Il tuo amore per gli altri è il risultato dell’auto-conoscenza, non la sua causa.

Senza realizzazione di sé nessuna virtù è genuina.

Quando sai, al di là di ogni dubbio, che è la stessa vita che fluisce attraverso tutto quello che è e che tu sei quella vita, amerai tutti naturalmente e spontaneamente.

Quando realizzi la profondità e la pienezza del tuo amore per te stesso, sai che ogni essere vivente e l’intero universo sono inclusi nel tuo affetto. Ma quando vedi qualcosa come separato da te, non puoi amarlo perché ne hai paura.

L’estraniamento causa paura e la paura approfondisce l’alienazione. E’ un circolo vizioso.
Solo la realizzazione di sé può romperlo. Perseguila con risolutezza.

L’amore non è selettivo. Nell’amore non ci sono estranei.

Una volta che tu sei nella vera consapevolezza, scoprirai che ami quello che vedi, non importa quale sia la sua natura. Questo amore privo di scelte è la pietra magica della consapevolezza. Se non è presente, vuol dire che sei semplicemente interessato, per qualche ragione personale. Nel sogno ami alcuni e non altri. Quando ti risvegli scopri che sei l’amore stesso, che abbraccia tutto.

L’amore personale, per quanto intenso e genuino, invariabilmente crea dei legami; l’amore in libertà è amore per tutti. Quando sei l’amore stesso, sei al di là del tempo e dei numeri. Nell’amare uno ami tutti, nell’amare tutti, ami ognuno. Vedere me stesso in ognuno e ognuno in me stesso, questo certamente è amore.

Trovo che spostando il fuoco dell’attenzione divento la cosa stessa che guardo, e ne acquisisco lo stesso stato di coscienza; divento il testimone interiore della cosa. Io chiamo questa capacità di entrare in altri punti focali di coscienza, amore; puoi darci il nome che vuoi.

L’amore dice “io sono ogni cosa”.
La saggezza dice “Io non sono nulla”.
Tra queste due scorre la mia vita.

Poiché posso essere sia il soggetto che l’oggetto dell’esperienza, in ogni punto dello spazio e del tempo, esprimo questo dicendo che sono entrambi e nessuno dei due e al di là di entrambi.

(Nisargadatta Maharaj)

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