Qurinale, inizia la partita per il Colle

”Berlusconi è convinto di fare il presidente della Repubblica e io gli auguro che vada tutto bene.”, irrompe così Vittorio Sgarbi nella corsa al Colle dopo il colloquio telefonico avuto con Silvio Berlusconi in occasione dello scambio degli auguri natalizi.

L’ex azzurro, ora deputato del Misto, parla di un Berlusconi molto determinato nel giocarsi le sue carte fino in fondo per quella che vede come la giusta conclusione di un percorso iniziato nell’ormai lontano 1994 quando decise di essere parte attiva della vita politica italiana e di allontanarsi, gradualmente, dalle sue attività imprenditoriali.

“Se Berlusconi diventa presidente della Repubblica – conclude Sgarbi – si fa probabile il voto anticipato, nel 2022. Con Silvio al Quirinale si va subito alle urne ed è quindi la soluzione giusta”.

Mentre, conti alla mano, a Berlusconi mancherebbero 52 voti per riuscire nell’impresa, arriva la non disponibilità, almeno allo stato attuale delle trattative, da parte di Italia Viva che, tramite il coordinatore nezionale, Ettore Rosato, gela le ambizioni quirinalizie dell’ex Cavaliere.

“Come abbiamo detto più volte, serve un presidente della Repubblica che abbia un ampio consenso in Parlamento. E Berlusconi non ha queste caratteristiche”, ha dichiarato il renziano.

In casa PD, a quanto si apprende, si starebbe lavorando sull’individuazione di una personalità ampiamente condivisa da ricercare nell’ambito della maggioranza di Governo.

Vista la chiusura di Lega e Movimento Cinque Stelle nei confronti di Giuliano Amato, prende sempre più piede la candidatura di Pierferdinando Casini, apprezzato sia dai Democratici che da Renzi e, in passato, già membro importante della coalizione di centro destra.

Anche Bossi, intervistato all’uscita della chiesa di San Vittore a Buguggiate dopo la messa di Natale, non sembra vedere possibilità per Berlusconi.

“Ricordiamoci sempre che il Presidente della Repubblica è anche il capo dei magistrati. E i magistrati sappiamo che rapporto hanno con Berlusconi”, ha detto il Senatur, aggiungendo “Volete sapere come andrà a finire? Dovrebbe farcela Casini”.

Gli scenari potrebbero, ovviamente, cambiare sopratutto perchè Draghi, che è ancora il vero favorito, non sembra voler rinunciare ad essere lui il candidato condiviso per lo scranno di Presidente della Repubblica.

(Posted on Dicembre 28, 2021, La Tribuna di Roma)